Uname : Linux hlpi1ws-c319s07.ad.aruba.it 5.15.0-130-generic #140-Ubuntu SMP Wed Dec 18 17:59:53 UTC 2024 x86_64PHP Version : 5.3.29Server Admin : postmaster@www.giancio.comServer IP : 192.168.3.109 Your IP : 18.119.129.134Safe Mode : Safe Mode is OFFRead etc/passwd : Disabled Functions : PHP INFO
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<title>Music Stuff</title>
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<div id="faq">
<br />
<dl>
<dt>
<a>Scala Diatonica</a>
</dt>
<dd>
<p>
Una <b>scala diatonica</b> è una <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Scala_musicale" title="Scala musicale" target="_blank">scala musicale</a> formata da sette delle dodici <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Nota_musicale" target="_blank" title="Nota musicale">note</a> che compongono la <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Scala_cromatica" target="_blank" title="Scala cromatica">scala cromatica</a>, susseguentisi secondo una precisa successione di sette intervalli, cinque <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tono_(intervallo_musicale)" target="_blank" title="Tono (intervallo musicale)">toni</a> due <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Semitoni" target="_blank" title="Semitoni" class="mw-redirect">semitoni</a>.
</p>
<p>
Tale successione caratteristica non è univoca, ma può essere specificata in sette diverse combinazioni definite <i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Modo_musicale" target="_blank" title="Modo musicale">modi</a></i> aventi la caratteristica che ognuna di queste può essere costruita a partire dalle altre, usando come prima nota (solitamente chiamata <i>Tonica</i>) una delle note intermedie delle altre.
</p>
<p>
La successione caratteristica viene generalmente rappresentata nella sua applicazione al cosiddetto <i>modo maggiore</i>, costituito dalla seguente successione di intervalli:
</p>
<dl>
<dd>
T - T - s - T - T - T - s
</dd>
</dl>
<p>
dove T=<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tono_(intervallo_musicale)" target="_blank" title="Tono (intervallo musicale)">tono</a> e s=<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Semitono" target="_blank" title="Semitono">semitono</a>. Tuttavia la successione caratteristica può essere rappresentata senza ambiguità da uno qualsiasi dei sette modi possibili, ad esempio considerando il <i>modo minore</i> si ha:
</p>
<dl>
<dd>
T - s - T - T - s - T - T
</dd>
</dl>
<p>
ove si può notare che questa successione può essere ottenuta da quella del modo maggiore partendo dalla sua sesta nota (sesto grado) (naturalmente <i>reiniziando</i> non appena la successione originale termina).
</p>
<p>
Sinteticamente si può dire che una scala di sette intervalli di cui cinque toni e due semitoni può essere definita <i>diatonica</i> solamente se i due semitoni si trovano ad inquadrare due toni, oppure (condizione assolutamente equivalente) se i due semitoni si trovano ad inquadrare tre toni.
</p>
<p>
Le due <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Scale_musicali" target="_blank" title="Scale musicali" class="mw-redirect">scale musicali</a> indicate, scala maggiore e minore, sono le più note alla musica occidentale, tanto che su di esse sono formate le denominazioni delle note: la successione Do-Re-Mi-Fa-Sol-La-Si-Do (usata dalle <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Lingue_romanze" target="_blank" title="Lingue romanze">lingue romanze</a>) è infatti una scala maggiore (quella "di Do"), mentre la successione A-B-C-D-E-F-G-A (utilizzata in ambito anglosassone) è una scala minore (quella "di La"), le altre note della scala cromatica non hanno nomi propri ma utilizzano il nome delle altre note vicine accompagnato dagli aggettivi <i>diesis</i> (per note più alte di un semitono rispetto a quella di cui si prende il nome) oppure <i>bemolle</i> (per note più basse di un semitono).
</p>
<p>
Rispettano inoltre le successioni diatoniche <i>i tasti bianchi</i> della tradizionale tastiera di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Pianoforti" target="_blank" title="Pianoforti" class="mw-redirect">pianoforti</a> ed <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Organo_(musica)" target="_blank" title="Organo (musica)" class="mw-redirect">organi</a>, nonché la successione <i>di righe e spazi</i> che costituisce il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Pentagramma_(musica)" target="_blank" title="Pentagramma (musica)">pentagramma</a>.
</p>
<p>
La scala diatonica prende il nome da uno dei tre generi della musica greca antica (diatonico, enarmonico e cromatico) ed è la base per creare le formule di numerose <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Scale_musicali" target="_blank" title="Scale musicali" class="mw-redirect">scale musicali</a>. La sua struttura fu studiata per la prima volta nella Grecia Antica a seguito degli studi della scuola di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Pitagora" target="_blank" title="Pitagora">Pitagora</a>.
</p>
<p>
Questa scala all'interno della musica occidentale prende spesso il nome di <i>scala temperata</i> purché il sistema tonale sia precisamente intonato come <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_temperato_equabile" target="_blank" title="Sistema temperato equabile" class="mw-redirect">sistema temperato equabile</a>, se invece si utilizza un'intonazione basata sull'<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Intonazione_naturale" target="_blank" title="Intonazione naturale">intonazione naturale</a> la scala diatonica prende talvolta il nome di <i>scala naturale</i> (o <i>zarliniana</i>).
</p>
<p>
Le note, o meglio le posizioni lungo la scala diatonica, vengono chiamate <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Grado_(musica)" target="_blank" title="Grado (musica)">gradi</a> della scala: dal primo al settimo.
</p>
<p>
La scala diatonica è una pietra miliare su cui la storia della musica occidentale si è a lungo sviluppata.
</p>
<p>
La diatonica maggiore (ovvero di <i>modo maggiore</i>) è detta anche di <i>modo ionico</i>. La diatonica minore (spesso indicata come <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Scala_minore_naturale" target="_blank" title="Scala minore naturale">Scala minore naturale</a> per distinguerla da altre scale alterate ottenute a partire da essa) è costruibile a partire dal sesto grado della maggiore ed è detta di <i>modo eolio</i>.
<br />
Sempre in riferimento alla scala maggiore, si possono costruire i modi: <i>Dorico</i> a partire dal secondo grado; <i>Frigio</i> a partire dal terzo grado; <i>Lidio</i> a partire dal quarto grado; <i>Misolidio</i> a partire dal quinto grado; <i>Locrio</i> a partire dal settimo grado.
</p>
<p>
Solo i modi maggiore e minore vengono generalmente utilizzati per le <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tonalit%C3%A0_(musica)" target="_blank" title="Tonalità (musica)">tonalità</a> dei brani musicali occidentali, in questo ambito gli altri modi sono utilizzati alcuni solo raramente (come il modo Lidio), e altri praticamente mai (come il modo Locrio). Scale di qualsiasi modo sono tuttavia identificabili all'interno della struttura melodica dei brani, ed in particolare un uso peculiare e caratteristico dei modi più disparati è presente nel <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Jazz" target="_blank" title="Jazz">Jazz</a>, soprattutto nella sua corrente definita per l'appunto <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Jazz_modale" target="_blank" title="Jazz modale">jazz modale</a>.
</p>
<p>
Per calcolare i diesis ed i bemolle da inserire in <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Chiave_musicale" target="_blank" title="Chiave musicale">chiave</a> in una qualunque scala diatonica maggiore ci si può avvalere dell'aiuto schematico del <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Circolo_delle_quinte" target="_blank" title="Circolo delle quinte">Circolo delle quinte</a>.
<p>
Il circolo delle quinte o ciclo delle quinte Il circolo delle quinte o ciclo delle quinte è un grafico utilizzato nella teoria musicale per mostrare le relazioni tra le dodici note che compongono la scala cromatica.
L'intervallo di quinta perfetta ha molti significati in teoria musicale: esso è alla base del temperamento pitagorico ed è l'intervallo che suona meglio ed in modo più naturale per l'orecchio umano.
Per illustrare tutti questi significati facciamo riferimento alla seguente illustrazione visiva,
<img src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/d/de/Circolo_delle_quinte.JPG/250px-Circolo_delle_quinte.JPG" style="float:left; padding:0 10px 10px 0" />
dove in un quadrante di orologio sono inserite in senso orario le note a partire dal Do in successione di quinte giuste. In questo modo tutte e dodici le note sono rappresentate, e in senso orario ogni nota è adiacente alla sua dominante mentre in senso antiorario alla sua sottodominante (nel caso di do: fa è sottodominante e sol è dominante).
Per determinare il numero di diesis o bemolle che sono inseriti in chiave per una determinata tonalità ci si muove in senso orario per i diesis ed in senso antiorario i bemolle.
Per esempio partendo dal Do maggiore, che non ha accidenti (alterazioni) in chiave, ci spostiamo sul Sol che ha un diesis in chiave (Fa#), il Re maggiore ha due diesis (Fa# e Do#) e così via. un grafico utilizzato nella teoria musicale per mostrare le relazioni tra le dodici note che compongono la scala cromatica.
</p>
<p>Nell'altro verso spostandoci sul Fa maggiore abbiamo un bemolle in chiave (il Sib), il Sib maggiore ne ha due (il Sib ed il Mib) e così via.</p>
<p>Il circolo delle quinte si può anche usare per definire le scale: 7 note consecutive adiacenti formano una scala maggiore, 5 note consecutive compongono una scala pentatonica. Per esempio le note dal Fa in senso orario fino al Si formano la scala di Do maggiore.
Se invece consideriamo i nomi delle note come accordi questi possono aiutare a visualizzare i movimenti armonici di una progressione tipica come la cosiddetta seconda-quinta-prima (rappresentata spesso come ii-V-I, ovvero: seconda minore - quinta maggiore dominante - tonica). Per esempio la tipica progressione Sol-7 / Do7 / Fa si visualizza in senso antiorario partendo dal Sol.
Considerando sempre le note come accordi, quelle che si trovano agli opposti della circonferenza (per esempio Do e Fa#) sono separate da un tritono, un intervallo particolarmente delicato. Tale intervallo spesso è utilizzato per creare tensione nel brano musicale, mediante la sostituzione di tritono, ovvero si sostituisce ad una progressione un accordo di settima dominante con il suo tritono, ad esempio nella progressione Sol-7 / Do7 / Fa si sostituisce il Do7 con un Solb7).</p>
<p>Il cosiddetto ciclo diatonico delle quinte è un ciclo delle quinte che utilizza solo le note di una scala maggiore, o diatonica. Ciò implica che un passaggio sia di quinta diminuita, anziché di quinta giusta. Ad esempio nella scala di Do il ciclo diatonico delle quinte è il seguente: Do Fa Si Mi La Re Sol Do. Il passaggio da Fa a Si è di una quinta diminuita discendente anziché di una quinta giusta discendente.
Rispettando gli accordi derivati dall'armonizzazione della scala di Do maggiore si ottiene il seguente ciclo diatonico delle quinte armonizzato:
Domaj7 Famaj7 Sim7/b5 Mim7 Lam7 Rem7 Sol7 Do7.</p>
</p>
<p>
<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/File:C_mag.PNG" class="image"><img alt="C mag.PNG" src="//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b5/C_mag.PNG" width="615" height="53" /></a>
</p>
<p>
Il rigo musicale qui sopra riporta una scala di do, prima ascendente (dalla nota più bassa a quella più alta) e poi discendente (dalla nota più alta a quella più bassa).
</p>
<ul>
<li>La prima nota di ogni scala è chiamata <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tonica_(musica)" target="_blank" title="Tonica (musica)">tonica</a>.
</li>
<li>La seconda nota viene chiamata <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sopratonica" target="_blank" title="Sopratonica">sopratonica</a>.
</li>
<li>La terza nota può assumere tre nomi: <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Caratteristica_(musica)" target="_blank" title="Caratteristica (musica)">mediante</a>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Caratteristica_(musica)" target="_blank" title="Caratteristica (musica)">modale</a> o <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Caratteristica_(musica)" target="_blank" title="Caratteristica (musica)">caratteristica</a>, poiché stabilisce il discrimine maggiormente significativo tra i modi maggiore e minore, i più diffusi.
</li>
<li>La quarta nota <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sottodominante" target="_blank" title="Sottodominante">sottodominante</a>.
</li>
<li>La quinta nota è chiamata <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Dominante" target="_blank" title="Dominante">dominante</a>.
</li>
<li>La sesta nota è chiamata <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sopradominante" target="_blank" title="Sopradominante">sopradominante</a>.
</li>
<li>La settima nota può assumere due nomi: <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sensibile" target="_blank" title="Sensibile">sensibile</a> o <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sensibile" target="_blank" title="Sensibile">sottotonica</a>.
</li>
</ul>
<p>
Queste denominazioni dei gradi sono valide sia per modo maggiore (o ionico) che per modo minore (eolico), per altri modi l'utilizzo è controverso e comunque non frequente: in qualche caso infatti la denominazione del grado verrebbe a perdere il proprio significato da un punto di vista semantico.
</p>
<p>
Ad esempio nel caso della scala di Do, Do è la tonica, Sol è la dominante, Si la sensibile.
</p>
<ul>
<li>
La <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tonica_(musica)" target="_blank" title="Tonica (musica)">tonica</a> è la prima nota di una scala, e se la scala costituisce una <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tonalit%C3%A0_(musica)" target="_blank" title="Tonalità (musica)">tonalità</a> serve a darle il nome. In una tonalità di modo maggiore o minore (gli altri modi sono praticamente delle eccezioni nelle tonalità utilizzate dalla musica occidentale) è generalmente il punto d'arrivo della frase musicale (talvolta è chiamata <i>nota di riposo</i>) nonché la radice dell'accordo che nella progressione armonica è l'accordo <i>di risoluzione</i> più importante.
</li>
</ul>
<ul>
<li>
La <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sopratonica" target="_blank" title="Sopratonica">sopratonica</a> chiamata così perché sta sopra la tonica.
</li>
</ul>
<ul>
<li>
La terza della scala si chiama <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Caratteristica_(musica)" target="_blank" title="Caratteristica (musica)">mediante</a> quando viene considerata come la nota che sta a metà tra la <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tonica_(musica)" target="_blank" title="Tonica (musica)">tonica</a> e la <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Dominante" target="_blank" title="Dominante">dominante</a> all'interno di una triade; si chiama <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Modale" target="_blank" title="Modale" class="mw-redirect">modale</a> quando viene vista come la nota che stabilisce il modo della scala (Se la tonica è DO: Mi naturale "modo maggiore"; Mi bemolle "modo minore"); si chiama <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Caratteristica_(musica)" target="_blank" title="Caratteristica (musica)">caratteristica</a> quando si prendono in considerazione i <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Grado_(musica)" target="_blank" title="Grado (musica)">gradi</a> caratteristici della scala (1°, 3°, 4°, 5°).
</li>
</ul>
<ul>
<li>
La <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sottodominante" target="_blank" title="Sottodominante">sottodominante</a> secondo alcuni si chiama così sia perché sta sotto la <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Dominante" target="_blank" title="Dominante">dominante</a>, secondo altri perché ad una quinta da questa si trova la <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tonica_(musica)" target="_blank" title="Tonica (musica)">tonica</a> 'superiore' (che viene ad essere la sua dominante, pertanto, come chiarito subito sotto), tuttavia questa seconda definizione, che si basa su quella di <i>dominante</i>, è suscettibile di non poter essere applicata al modo Lidio.
</li>
</ul>
<ul>
<li>
La <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Dominante" target="_blank" title="Dominante">dominante</a> o <b>quinta</b> è la nota attorno alla quale si muove la creazione musicale. Secondo alcuni la <i>quinta</i> può chiamarsi <i>dominante</i> solo se tra questa e la tonica vi sia un <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Intervallo_(musica)" target="_blank" title="Intervallo (musica)">intervallo</a><i>di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Quinta_giusta" target="_blank" title="Quinta giusta">quinta giusta</a></i>: tale condizione si verifica per tutti i modi escluso il Locrio.
</li>
</ul>
<ul>
<li>
La <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sopradominante" target="_blank" title="Sopradominante">sopradominante</a> viene chiamata così perché sta sopra la dominante.
</li>
</ul>
<ul>
<li>
La <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sensibile" target="_blank" title="Sensibile">sensibile</a> o <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sensibile" target="_blank" title="Sensibile">sottotonica</a> o <b>settima</b> è la nota che, per la sensazione che crea, dà un forte senso di instabilità; tende infatti a risolversi nella nota seguente, che è la tonica dell'ottava superiore.
</li>
</ul>
<p>
La settima viene chiamata <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sensibile" target="_blank" title="Sensibile">sottotonica</a> quando si trova ad un tono sotto la tonica, mentre è chiamata <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sensibile" target="_blank" title="Sensibile">sensibile</a> se si trova un semitono sotto, ed in questo caso la sensazione di instabilità è maggiore.
</p>
<p>
Per tenere conto delle diverse intonazioni relative che si osservano tra le sette note nei sette diversi modi, si è soliti attribuire a ciascun grado della scala uno fra gli aggettivi Maggiore, Minore, Giusta, Aumentata o Diminuita, secondo lo schema seguente:
</p>
<ol>
<li>Primo grado, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tonica_(musica)" target="_blank" title="Tonica (musica)">tonica</a>: definisce la tonalita e non ha variazioni per definizione.
</li>
<li>Secondo grado, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sopratonica" target="_blank" title="Sopratonica">sopratonica</a>: è chiamato Giusto se dista un tono dalla tonica, Diminuito se dista mezzo tono dalla tonica (ciò accade solo nei modi Frigio e Locrio).
</li>
<li>Terzo grado: è chiamato Minore se dista un tono e mezzo dalla tonica (modi Minore/Eolio, Dorico, Frigio, Locrio), mentre è chiamato Maggiore se dista due toni dalla tonica (modi Maggiore/Ionico, Lidio e Misolidio).
</li>
<li>Quarto grado: è chiamato Giusto se dista due toni e mezzo dalla tonica, Aumentato se ne dista tre (ciò solo nel modo Lidio).
</li>
<li>Quinto grado: è chiamato Giusto se dista tre toni e mezzo dalla tonica, Diminuito se ne dista solo tre (solo nel modo Locrio), Aumentato se dista quattro toni dalla tonica.
</li>
<li>Sesto grado: è chiamato Maggiore se dista quattro toni e mezzo dalla tonica, Minore se ne dista solo quattro (modi Minore/Eolio, Frigio e Locrio).
</li>
<li>Settimo grado, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sensibile" target="_blank" title="Sensibile">sensibile</a> o <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sensibile" target="_blank" title="Sensibile">sottotonica</a>: è detto Minore (o semplicemente Sottotonica) se dista cinque toni dalla tonica (ossia un tono dalla tonica successiva), è detto Maggiore (o semplicemente Sensibile) se ne dista cinque e mezzo (ossia dista mezzo tono dalla tonica successiva: accade solo per i modi Maggiore/Ionico e Lidio).
</li>
</ol>
<p>
In una tonalità di modo Maggiore o Lidio (ma anche nelle tonalità di modo Minore, con opportune alterazioni), quando alla sensibile succede la tonica, si determina un effetto emotivo nell'ascoltatore corrispondente ad una sensazione di maggiore calma, pace e rilassatezza: per questo motivo tale passaggio viene detto "passaggio di risoluzione" (o "di cadenza", anche se il concetto di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Cadenza" target="_blank" title="Cadenza">cadenza</a> è più generale e riguarda tipicamente interi accordi e non singole note). Tale denominazione è condivisa anche dalle successioni quinta giusta-tonica e quarta giusta-tonica, che provocano sensazioni analoghe ma meno nette (in particolare la prima è detta "cadenza perfetta" e la seconda "cadenza plagale"). Le altre generiche successioni tra due note di una scala diatonica sono invece dette "successioni di tensione"; successioni che invece investono non solo note della scala diatonica ma anche ulteriori note della scala cromatica (purché prossime) sono detti "cromatismi".
</p>
<p>
Le tre "cadenze" sono fondamentali nella musica occidentale, si noti tuttavia che non sono tutte presenti in ogni modo della scala diatonica: in particolare la scala di modo minore, molto importante perché definisce il modo della tonalità di moltissimi brani, risulta priva della cadenza sensibile-tonica. Proprio per ovviare a questa caratteristica la tradizione europea rinascimentale ha elaborato scale minori alterate che contengano il settimo grado maggiore anziché minore: fra tutte la <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Scala_minore_armonica" target="_blank" title="Scala minore armonica">scala minore armonica</a> e la <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Scala_minore_melodica" target="_blank" title="Scala minore melodica">scala minore melodica</a>: tali scale, si faccia attenzione, non sono più scale diatoniche in senso stretto, ossia come sono state qui definite, poiché la successione di toni e semitoni non rispetta più le regole tradizionali delle scale diatoniche (ad esempio la minore armonica contiene tre toni, tre semitoni ed un intervallo da un tono e mezzo).
</p>
</dd>
<dt>
<a>Intervalli</a>
</dt>
<dd>
<a>Intervalli di 2^ Maggiore</a>
<table>
<tr>
<td>DO</td>
<td>RE</td>
</tr>
<tr>
<td>DO#</td>
<td>RE#</td>
</tr>
<tr>
<td>REb</td>
<td>MIb</td>
</tr>
<tr>
<td>RE</td>
<td>MI</td>
</tr>
<tr>
<td>RE#</td>
<td>MI# (FA</td>
</tr>
<tr>
<td>MIb</td>
<td>FA</td>
</tr>
<tr>
<td>MI</td>
<td>FA#</td>
</tr>
<tr>
<td>FA</td>
<td>SOL</td>
</tr>
<tr>
<td>FA#</td>
<td>SOL#</td>
</tr>
<tr>
<td>SOLb</td>
<td>LAb</td>
</tr>
<tr>
<td>SOL</td>
<td>LA</td>
</tr>
<tr>
<td>SOL#</td>
<td>LA#</td>
</tr>
<tr>
<td>LAb</td>
<td>SIb</td>
</tr>
<tr>
<td>LA</td>
<td>SI</td>
</tr>
<tr>
<td>LA#</td>
<td>SI# (DO)</td>
</tr>
<tr>
<td>SIb</td>
<td>DO</td>
</tr>
<tr>
<td>SI</td>
<td>DO#</td>
</tr>
</table>
</dd>
<dt>
<a>Gli Accordi</a>
</dt>
<dd>
<p>
Un bicordo è la risultante della concomitanza di due suoni.
</p>
<p>
Supponiamo di suonare simultaneamente i tre suoni <b>SOL-SI-RE</b> (il SOL è il più grave).
<br />
Quello che si ottiene è un accordo, risultante della concomitanza di tre (o più) suoni, disposti secondo le leggi dettate dall´armonia, scienza che si occupa appunto della costruzione e della combinazione degli accordi.
</p>
<p>
Il suono piú grave (il <b>SOL</b> nell´esempio) è detto <b>fondamentale</b>. Al suono fondamentale si aggiungono altri suoni, distanti dal primo un certo intervallo. Nell´accordo SOL-SI-RE il SOL è il suono fondamentale. Aggiungendo al SOL un intervallo maggiore di terza si trova il secondo suono, un SI. Aggiungendo ancora al SOL un intervallo perfetto di quinta si trova il terzo suono, un RE.
</p>
<p>
L´accordo SOL-SI-RE è così formato da due intervalli: un intervallo maggiore di <b>terza</b> ed un intervallo perfetto di <b>quinta</b>.
In questo senso si può dire che un accordo è formato da una serie di intervalli a partire dalla fondamentale. Scelto il suono fondamentale, ad esso si aggiungono i suoni che si trovano spostandosi da esso di un certo intervallo.
</p>
<p>
Si possono costruire accordi su tutti i gradi di una scala. Vediamo un esempio, con la scala maggiore di DO:
</p>
<table>
<tr>
<td colspan="4" align="center"> Accordi perfetti </td>
</tr>
<tr>
<td>Grado</td>
<td>Fondamentale</td>
<td colspan="2"></td>
</tr>
<tr>
<td>1°</td>
<td>DO</td>
<td>MI</td>
<td>SOL</td>
</tr>
<tr>
<td>2°</td>
<td>RE</td>
<td>FA</td>
<td>LA</td>
</tr>
<tr>
<td>3°</td>
<td>MI</td>
<td>SOL</td>
<td>SI</td>
</tr>
<tr>
<td>4°</td>
<td>FA</td>
<td>LA</td>
<td>DO</td>
</tr>
<tr>
<td>5°</td>
<td>SOL</td>
<td>SI</td>
<td>RE</td>
</tr>
<tr>
<td>6°</td>
<td>LA</td>
<td>DO</td>
<td>MI</td>
</tr>
<tr>
<td>7°</td>
<td>SI</td>
<td>RE</td>
<td>FA</td>
</tr>
</table>
<br />
<p>
Gli accordi così ottenuti vengono chiamati accordi perfetti maggiori ed accordi perfetti minori: la distinzione si rileva dal primo intervallo di terza, che, se formato da <b>due toni, è maggiore</b>, se formato da <b>un tono e mezzo è minore</b>.
</p>
<p>
Sul settimo grado si trova un accordo costituito dalla sovrapposizione di due terze minori: esso prende il nome di accordo diminuito.
</p>
<p>
Tutti gli accordi, formati da un intervallo di terza e di quinta rispetto al suono fondamentale sono consonanti ed hanno un carattere di stabilità, ad eccezione dell´accordo diminuito che ` invece dissonante ed ha un carattere di instabilità.
</p>
<p>
Tutti gli accordi della tabella sono costituiti da tre suoni e prendono pertanto il nome di triadi.
Sovrapponendo ad una triade un intervallo ancora di terza avremo un accordo di quattro suoni, detto quadriade, che si presenta con carattere di moto ed ` sempre dissonante.
</p>
</dd>
<dt>
<a> Basi Per la Costruzione delle Triadi </a>
</dt>
<dd>
<p>
Scelta una scala, si possono costruire semplicemente delle triadi, ovvero accordi di tre frequenze, abbinando un intervallo di terza e uno di quinta.
</p>
<p>
Come già visto, tutte le triadi hanno un carattere di stabilità ad eccezione dell´accordo diminuito che è invece dissonante ed ha un carattere di instabilità
</p>
<p>
Per costruire una qualunque triade, si procede come segue:
</p>
<ul>
<li>
Si sceglie una scala e si definiscono i relativi gradi.
</li>
<li>
Si sceglie un grado della scala come suono fondamentale dell´accordo.
</li>
<li>
Rispetto al grado scelto, lungo la scala scelta, si ricerca l´ di terza: il grado individuato è il secondo suono dell´accordo.</p>
<li>
Rispetto al grado scelto, lungo la scala scelta, si ricerca l´intervallo di quinta: il grado individuato è il terzo suono dell´accordo.</p>
</li>
</ul>
<p>
Vediamo un esempio:
</p>
<p>
Scegliamo la scala maggiore di LA
</p>
<table>
<tr>
<td colspan="3">Scala maggiore di LA</td>
</tr>
<tr>
<td>Grado</td>
<td colspan="2">Frequenza</td>
</tr>
<tr>
<td>1°</td>
<td>LA</td>
<td>A</td>
</tr>
<tr>
<td>2°</td>
<td>SI</td>
<td>B</td>
</tr>
<tr>
<td>3°</td>
<td>DO#</td>
<td>C#</td>
</tr>
<tr>
<td>4°</td>
<td>RE</td>
<td>D</td>
</tr>
<tr>
<td>5°</td>
<td>MI</td>
<td>E</td>
</tr>
<tr>
<td>6°</td>
<td>FA#</td>
<td>F#</td>
</tr>
<tr>
<td>7°</td>
<td>SOL#</td>
<td>G#</td>
</tr>
<tr>
<td>8°</td>
<td>LA</td>
<td>A</td>
</tr>
</table>
<br />
<p>
Scegliamo il LA (1° grado) come suono fondamentale dell´accordo.
</p>
<p>
Rispetto al LA, lungo la scala maggiore di LA, si ricerca l´intervallo di terza: il grado individuato è il 3° (1+3-1=3), un DO#, che costituisce il secondo suono dell´accordo.
</p>
<p>
Rispetto al LA, lungo la scala, si ricerca l´intervallo di quinta: il grado individuato è il 5°, (1+5-1=5), un MI che costituisce il terzo suono dell´accordo.
<p>
Vediamo un altro esempio:
</p>
<p>
Scegliamo la scala maggiore di LA
</p>
<p>
Scegliamo il SI (2° grado) come suono fondamentale dell´accordo.
</p>
<p>
Rispetto al SI, lungo la scala maggiore di LA, si ricerca l´intervallo di terza: il grado individuato è il 4° (2+3-1=4), un RE, che costituisce il secondo suono dell´accordo.
</p>
<p>
Rispetto al SI, lungo la scala, si ricerca l´intervallo di quinta: il grado individuato è il 6°, (2+5-1=6), un FA# che costituisce il terzo suono dell´accordo.
</p>
<p>
Le due triadi sono state costruite nello stesso modo, sulla stessa scala, ma partendo da suoni fondamentali diversi. Il risultato ottenuto è che gli intervalli che li compongono non sono gli stessi:
</p>
<ul>
<li>
Il primo accordo, un LA maggiore, è formato da un intervallo maggiore di terza ed uno perfetto di quinta.
</li>
<li>
Il secondo accordo, un SI minore, è formato da un intervallo minore di terza ed uno perfetto di quinta.
</li>
</ul>
<p>
Se con la stessa regola, sulla stessa scala, si partisse dal SOL#, si otterrebbe un accordo formato da un intervallo minore di terza ed uno diminuito di quinta. Questo accordo si dice diminuito, ed ha un carattere di instabilità. Applicando la regola ai diversi gradi della scala si ottiene la seguente tabella:
</p>
<table>
<tr>
<td colspan="4">Triadi della scala maggiore di LA (A)</td>
</tr>
<tr>
<th>Suono fondamentale</th>
<th>Grado</th>
<th>Accordo</th>
<th>Tipo di Accordo</th>
</tr>
<tr>
<td>LA (A)</td>
<td>1°</td>
<td>A - C# - E</td>
<td>maggiore</td>
</tr>
<tr>
<td>SI (B)</td>
<td>2°</td>
<td>B - D - F#</td>
<td>minore</td>
</tr>
<tr>
<td>DO# (C#)</td>
<td>3°</td>
<td>C# - E - G#</td>
<td>minore</td>
</tr>
<tr>
<td>RE (D)</td>
<td>4°</td>
<td>D - F# - A</td>
<td>maggiore</td>
</tr>
<tr>
<td>MI (E)</td>
<td>5°</td>
<td>E - G# - B</td>
<td>maggiore</td>
</tr>
<tr>
<td>FA# (F#)</td>
<td>6°</td>
<td>F - A - C#</td>
<td>minore</td>
</tr>
<tr>
<td>SOL (G)</td>
<td>7°</td>
<td>G# - B - D</td>
<td>diminuito</td>
</tr>
<tr>
<td>LA (A)</td>
<td>1°</td>
<td>A - C# - E</td>
<td>maggiore</td>
</tr>
</table>
<br />
<p>
La cosa importante è che in una scala maggiore, qualunque sia l´ intonazione (ovvero il 1° grado), la successione delle triadi è sempre la stessa, ovvero: <b>M-m-m-M-M-m-d-M</b>, dove M=maggiore, m=minore, d=diminuito. Una volta nota la scala su cui è costruita una melodia, è facile ottenere quali triadi possano essere utilizzate con quella scala e quali no. Le triadi piu' importanti per una scala maggiore sono quelle costruite sui gradi 1°, 4° e 5°.
<br />
La tabella seguente riassume le triadi per le scale maggiori delle principali intonazioni.
</p>
<br />
<table>
<tr>
<td colspan="8">Triadi delle principali scale maggiori</td>
</tr>
<tr rowspan="2">
<td rowspan="2">Intonazione</td>
<td colspan="7">Accordi</td>
</tr>
<tr>
<td>1°</td>
<td>2°</td>
<td>3°</td>
<td>4°</td>
<td>5°</td>
<td>6°</td>
<td>7°</td>
</tr>
<tr>
<td>A</td>
<td>A Maj</td>
<td>B m</td>
<td>C# m</td>
<td>D Maj</td>
<td>E Maj</td>
<td>F# m</td>
<td>G# dim</td>
</tr>
<tr>
<td>B</td>
<td>B Maj</td>
<td>C# m</td>
<td>D# m</td>
<td>E Maj</td>
<td>F# Maj</td>
<td>G# m</td>
<td>A# dim</td>
</tr>
<tr>
<td>C</td>
<td>C Maj</td>
<td>D m</td>
<td>E m</td>
<td>F Maj</td>
<td>G Maj</td>
<td>A m</td>
<td>B dim</td>
</tr>
<tr>
<td>D</td>
<td>D Maj</td>
<td>E m</td>
<td>F# m</td>
<td>G Maj</td>
<td>A Maj</td>
<td>B m</td>
<td>C# dim</td>
</tr>
<tr>
<td>E</td>
<td>E Maj</td>
<td>F# m</td>
<td>G# m</td>
<td>A Maj</td>
<td>B Maj</td>
<td>C# m</td>
<td>D# dim</td>
</tr>
<tr>
<td>F</td>
<td>F Maj</td>
<td>G m</td>
<td>A m</td>
<td>Bb Maj</td>
<td>C Maj</td>
<td>D m</td>
<td>E dim</td>
</tr>
<tr>
<td>G</td>
<td>G Maj</td>
<td>A m</td>
<td>B m</td>
<td>C Maj</td>
<td>D Maj</td>
<td>E m</td>
<td>F# dim</td>
</tr>
</table>
<p align="center">
Maj = maggiore, m = minore, dim = diminuito
</p>
</dd>
<dt>
<a>Triadi sulle scale Minori</a>
</dt>
<dd>
Il metodo generale per la costruzioni di triadi data una certa scala illustrato in precedenza ha validità del tutto generale, e pertanto vale anche per le scale minori.
Come abbiamo visto, cprocedendo su tutti i gradi di una scala maggiore si ottiene una sequenza di triadi, maggiori, minori o diminuite. Abbiamo visto che per una scala maggiore, qualunque sia l´intonazione (ovvero il 1° grado), la successione delle triadi è sempre la stessa, ovvero: M-m-m-M-M-m-d-M, dove M=maggiore, m=minore, d=diminuito.
Un discorso del tutto analogo vale per le scale minori: costruendo le triadi si ottiene la seguente successione:
Triadi delle principali scale minori
Tipo di scala minore
Accordi
1°
2°
3°
4°
5°
6°
7°
Naturale
m
d
M
m
m
M
M
Armonica
m
d
M+
m
M
M
d
Melodica
m
m
M+
M
M
d
d
M=maggiore, m=minore, d=diminuito, +=aumentato
Un accordo maggiore aumentato è formato da un intervallo maggiore di terza (4 semitoni) ed un intervallo aumentato di quinta (8 semitoni).
</dd>
<dt>
<a>Indicazione degli Accordi</a>
</dt>
<dd>
Abbiamo già visto, costruendo le triadi su tutti i gradi di una scala maggiore, le definizione di un accordo maggiore, minore e diminuito. Un accordo maggiore contiene un intervallo maggiore di terza ed uno perfetto di quinta, a partire dal suono fondamentale. Un accordo minore contiene un intervallo minore di terza ed uno perfetto di quinta, a partire dal suono fondamentale. Un accordo diminuito contiene un intervallo minore di terza ed uno diminuito di quinta, a partire dal suono fondamentale.
Le triadi si costruiscono a partire da una scala, e ne contengono alcune note. A seconda del grado della scala scelto come suono fondamentale, si puo' ottenere un accordo diverso, a seconda del valore dell´intervallo di terza e di quinta.
Introduciamo la seguente convenzione:
Indichiamo con i numeri romani i gradi: il 1° grado sarà I, il 2° II, il 5° V ecc.
Se l´accordo costruito su di un certo grado della scala è maggiore, il numero romano corrispondente sarà in lettere maiuscole: su una scala maggiore la triade costruita sul primo grado è un accordo maggiore (maggiore terza+perfetto quinta), e si indicherà quindi con I, quella sul quarto sarà anch'essa maggiore e si indicherà con IV.
Se l´accordo costruito su di un certo grado della scala è minore, il numero romano corrispondente sarà in lettere minuscole: su una scala maggiore la triade costruita sul secondo grado è un accordo minore (minore terza+perfetto quinta), e si indicherà quindi con ii, quella sul sesto sarà anch'essa minore e si indicherà con vi.
Se l´accordo costruito su di un certo grado della scala è diminuito, al numero romano corrispondente si aggiungerà l´apice °: su una scala maggiore la triade costruita sul settimo grado è un accordo diminuito (minore terza+diminuito quinta), e si indicherà quindi con vii°.
Se l´accordo costruito su di un certo grado della scala è aumentato (maggiore terza+aumentato quinta), al numero romano corrispondente si affiancherà il segno +.
La successione degli accordi sulle scale diviene:
Successione delle triadi sulle scale
Scala
Sequenza
Maggiore
I
ii
iii
IV
V
vi
vii°
Minore naturale
i
ii°
III
iv
v
VI
VII
Minore armonica
i
ii°
III+
iv
V
VI
vii°
Minore melodica
i
ii
III+
IV
V
vi°
vii°
</dd>
<dt>
<a>Indicazione degli Intervalli</a>
</dt>
<dd>
Introduciamo la seguente convenzione:
Indichiamo con un numero la "distanza in gradi" dell´intervallo (seconda=2, terza=3, ecc.).
Indichiamo con M gli intervalli maggiori.
Indichiamo con m gli intervalli minori.
Indichiamo con d gli intervalli diminuiti.
Indichiamo con P gli intervalli perfetti.
Possiamo cosi' riassumere (ed espandere) la tabella degli intervalli:
Intervalli
Nomenclatura
Semitoni
Simbolo
di prima (unisono)
0
1
minore di seconda
1
m2
maggiore di seconda
2
2 (o M2)
minore di terza
3
m3
maggiore di terza
4
3 (o M3)
perfetto di quarta
5
4 (o P4)
diminuito di quinta (o aumentato di quarta)
6
d5
perfetto di quinta
7
5 (o P5)
minore di sesta (o aumentato di quinta)
8
m6
maggiore di sesta
9
6 (o M6)
minore di settima
10
m7
maggiore di settima
11
7 (o M7)
perfetto di ottava
12
8 (P8)
minore nona
13
m9
nona
14
9
minore decima
15
m10
decima
16
10
undicesima
17
11
aumentato di undicesima
18
m12
perfetto di dodicesima
19
12
minore tredicesima
20
m13
tredicesima
21
13
</dd>
<dt>
<a>Schemi simbolici degli Accordi</a>
</dt>
<dd>
Con le indicazioni ora introdotte possiamo indicare in modo breve gli intervalli che compongono un accordo, sia esso una triade o di qualunque altro tipo.
Vediamo gli accordi finora esaminati (le triadi):
Schemi degli accordi
Accordo
Intervalli compresi
Schema simbolico
Maggiore
maggiore terza+perfetto quinta
1-3-5
Minore
minore terza+perfetto quinta
1-m3-5
Diminuito
minore terza+diminuito quinta
1-m3-d5
Maggiore aumentato
maggiore terza+aumentato quinta
1-3-m6
</dd>
<dt>
<a>Accordi di Settima</a>
</dt>
<dd>
Un accordo di settima si ottiene aggiungendo ad una triade maggiore o minore un intervallo minore di settima (10 semitoni).
Per indicare un accordo di settima si aggiunge l´apice <sup>7</sup> o semplicemente un 7.
Ad esempio:
Un accordo maggiore di MI è composto da E-G#-B.
Un intervallo minore di settima a partire dalla fondamentale MI ci porta sul RE.
l´accordo maggiore di MI settima sarà composto da E-G#-B-D, e si indicherà con E7 o E7.
Lo schema simbolico di un accordo maggiore settima è 1-3-5-m7.
Un altro esempio:
Un accordo minore di SI è composto da B-D-F#.
Un intervallo minore di settima a partire dalla fondamentale SI ci porta sul LA.
l´accordo minore di SI settima sarà composto da B-D-F#-A, e si indicherà con Bm7 o Bm7.
Lo schema simbolico di un accordo minore settima è 1-m3-5-m7.
Un accordo di settima maggiore si ottiene aggiungendo ad una triade maggiore o minore un intervallo maggiore di settima (11 semitoni).
Ad esempio un accordo maggiore di LA contiene A-C#-E; se al LA aggiungiamo un intervallo maggiore di settima otteniamo un G#. Cio' che si ottiene è A-C#-E-G# e si indica con Amaj7.
</dd>
<dt>
<a>Accordi di Quinta</a>
</dt>
<dd>
Sono composti dalla fondamentale e da un intervallo di quinta.
Lo schema simbolico di un accordo di quinta è 1-5.
Ad esempio, componiamo un accordo di RE quinta:
La fondamentale è il RE.
Un intervallo perfetto di quinta a partire dalla fondamentale RE ci porta sul LA.
l´accordo di RE quinta sarà composto da D-A, e si indicherà con D5.
</dd>
<dt>
<a>Accordi di Sesta</a>
</dt>
<dd>
Sono simili alle triadi maggiori, perchè contengono un intervallo di terza, uno di quinta e, in aggiunta, uno di sesta.
Lo schema simbolico di un accordo di sesta è 1-3-5-6.
Ad esempio, componiamo un accordo di SOL sesta:
La fondamentale è il SOL.
Un intervallo maggiore di terza a partire dalla fondamentale SOL ci porta sul SI.
Un intervallo perfetto di quinta a partire dalla fondamentale SOL ci porta sul RE.
Un intervallo maggiore di sesta a partire dalla fondamentale SOL ci porta sul MI.
l´accordo di SOL sesta sarà composto da G-B-D-E, e si indicherà con G6.
</dd>
<dt>
<a>Accordi di Nona</a>
</dt>
<dd>
Sono composti da cinque suoni, contengono la fondamentale, un intervallo di terza, uno di quinta, uno di settima ed uno di nona.
Lo schema simbolico di un accordo di nona è 1-3-5-m7-9.
Ad esempio, componiamo un accordo di MI nona:
La fondamentale è il MI.
Un intervallo maggiore di terza a partire dalla fondamentale MI ci porta sul SOL#.
Un intervallo perfetto di quinta a partire dalla fondamentale MI ci porta sul SI.
Un intervallo minore di settima a partire dalla fondamentale MI ci porta sul RE.
Un intervallo maggiore di nona (14 semitoni) a partire dalla fondamentale MI ci porta sul FA#.
l´accordo di MI nona sarà composto da E-G#-B-D-F#, e si indicherà con E9.
</dd>
<dt>
<a>Accordi con note Aggiunte</a>
</dt>
<dd>
Un accordo con note aggiunte si ottiene da una triade maggiore o minore a cui viene aggiunto un intervallo.
Lo schema simbolico di una triade maggiore è 1-3-5. Ad esempio un DO maggiore è C-E-G.
Lo schema simbolico di una triade maggiore con un suono aggiunto è 1-3-5-X, dove X è il suono corrspondente all´intervallo aggiunto a partire dalla fondamentale. Ad esempio un DO maggiore con aggiunta una nona, Cadd9, è C-E-G-D.
</dd>
<dt>
<a>Accordi Sospesi</a>
</dt>
<dd>
Sono accordi che non rispettano lo schema delle triadi maggiori e minori, fondamentale + intervallo di terza + intervallo di quinta. Il secondo intervallo, ovvero quello di terza, è sostituito da un intervallo diverso.
Un accordo di RE maggiore, D, è composto da D-F#-A, e presenta lo schema 1-3-5.
l´accordo Dsus4 è composto da D-G-A, e presenta lo schema 1-4-5. l´intervallo maggiore di terza (3, un F#) è sostituito dall´intervallo perfetto di quarta (4, un G).
l´accordo Dsus2 è composto da D-E-A, e presenta lo schema 1-2-5. l´intervallo maggiore di terza (3, un F#) è sostituito dall´intervallo maggiore di seconda (2, un E).
</dd>
<dt>
<a>Scale e Accordi vanno d'accordo?</a>
</dt>
<dd>
Dato un accordo qualsiasi ed una scala qualunque, come possiamo sapere se armonizzano?
Si ricercano tutti i gradi della scala scelta.
Dato lo "schema" di intervalli dell´accordo e la sua fondamentale, si ricercano tutte le note di cui l´accordo è effettivamente composto.
Si confrontano i suoni dell´accordo con i gradi della scala:
Se tutte le note dell´accordo si trovano sulla scala, l´accordo fa parte della scala.
Se una o piu' note dell´accordo non fanno parte della scala, l´accordo non fa parte della scala.
Piu' in generale, possiamo distinguere tre casi:
Se le note dell´accordo sono le stesse della scala, la scala è l´arpeggio dell´accordo ed armonizza con esso.
Se le note dell´accordo sono un sottoinsieme di quelle della scala, alcune note della scala non fanno parte dell´accordo, suonate con esso potrebbero armonizzare.
Se le note della scala sono un sottoinsieme di quelle dell´accordo, alcune note dell´accordo non fanno parte della scala, la scala armonizza con l´accordo.
</dd>
<dt>
<a>Dove vanno gli Accordi?</a>
</dt>
<dd>
Tutti gli accordi di una canzone "girano attorno" alla tonica della scala scelta, cioè formano un discorso musicale che si allontana e si riavvicina alla tonica. Alcuni accordi allonano dalla tonica, altri riportano il discorso su di essa.
Basiamo gli esempi sulla scala magiore di SOL (G):
Scala maggiore di SOL - G
Grado
Suono
Notazione
Nome
1°
SOL - G
I
TONICA
2°
LA - A
ii
SOPRATONICA
3°
SI - B
iii
MEDIANTE, CARATTERISTICA o MODALE
4°
DO - C
IV
SOTTODOMINANTE
5°
RE - D
V
DOMINANTE
6°
MI - E
vi
SOPRADOMINANTE
7°
FA# - F#
vii°
SENSIBILE
8°
SOL - G
-
-
Come abbiamo già visto, un grado molto importante oltre al 1°, detto TONICA, è il 5°, detto DOMINANTE. Questo grado porta verso la tonica: nella scala maggiore di G il quinto grado è un D, la triade maggiore corrispondente è D-F#-A, ed è evidente che il F# "porta" verso il G. Questo non significa che dopo tale accordo si deve suonare un accordo di G, ma solo che la progressione dei gradi V->I è una buona scelta, "suona bene". Anche l´accordo di settima costruito sulla dominante "porta" verso la tonica, addirittura piu' dell´accordo dominante "naturale": V7->I è un'ottima scelta, molto utilizzata nella musica moderna. Anche la settima, accordo diminuito (vii°), "porta" alla tonica, ma è poco utilizzato.
l´accordo sul secondo grado (ii), detto SOPRATONICA, "porta" verso il quinto (V), detto DOMINANTE. l´accordo sul quarto grado (IV), detto SOTTODOMINANTE, "porta" verso il quinto (V), detto DOMINANTE.
l´accordo sul sesto grado (vi), detto SOPRADOMINANTE, "porta" verso il secondo (ii), detto SOPRATONICA.
l´accordo sul terzo grado (iii), detto MODALE, e quello sul primo (I), detto TONICA, si possono muovere in qualunque direzione, non "tendono" in nessuna direzione particolare.
La DOMINANTE è il centro di stabilità della canzone, nessun altro accordo è piu' stabile. Vediamo un riassunto schematico.
Dove "tendono gli accordi"
Grado
"tende verso"
V
I
V7
I
vii°
I
ii
V
IV
V
vi
ii
</dd>
<dt>
<a>Riassunto schematico degli Accordi</a>
</dt>
<dd>
Presentiamo di seguito un riassunto schematico dei tipi di accordi finora analizzati, secondo la notazione precedentemente descritta.
Schemi degli accordi
Accordo
Schema simbolico
Maggiore
1-3-5
Minore
1-m3-5
Diminuito
1-m3-d5
Maggiore aumentato
1-3-m6
Quinta
1-5
Maggiore sesta
1-3-5-6
Minore sesta
1-m3-5-6
Dominante settima
1-3-5-m7
Minore settima
1-m3-5-m7
Maggiore settima
1-3-5-7
Maggiore settima minore
1-m3-5-m7
Dominante nona
1-3-5-m7-9
Maggiore
1-m3-5-m7-9
Minore Nona
1-3-5-7-9
Maggiore con nona aggiunta (add9)
1-3-5-9
Maggiore sesta con nona aggiunta (add9)
1-3-5-6-9
Minore sesta con nona aggiunta (add9)
1-m3-5-6-9
Sospeso (sus2)
1-2-5
Sospeso (sus4)
1-4-5
Sospeso settima
1-4-5-m7
Diminuito settima
1-m3-d5-6
Undicesima
1-(3)-5-m7-9-11
Minore undicesima
1-m3-5-m7-9-11
Tredicesima
1-3-5-m7-9-(11)-13
Minore tredicesima
1-m3-5-m7-9-(11)-13
</dd>
</dl>
</div>
</body>
</html>